Abbrivio: è il movimento di inerzia di una imbarcazione dalla condizione di velocità a quella di quiete.
Ammainare: far scendere un oggetto alzato o sospeso in alto. Una vela, la lancia di salvataggio, un carico, una bandiera.
Ancora: attrezzo di metallo fissato ad un cavo o a una catena utilizzato per trattenere ormeggiata la barca.
Andatura: la direzione di rotta di una barca rispetto alla direzione del vento. Le andature di un’imbarcazione a vela sono: bolina, traverso, lasco, gran lasco, al giardinetto, poppa o fil di ruota.
Anemometro: strumento che misura la velocità del vento.
Arare: si dice dell’ancora che non fa presa sul fondo.
Autogonfiabile, zattera: mezzo di salvataggio collettivo, obbligatorio a bordo delle imbarcazioni da diporto, solitamente pneumatico e a gonfiaggio automatico.
Bando in: dicesi di un cavo o catena quando sono allentati.
Battagliola: cavo di acciaio che, a mo’ di parapetto e sorretto dai candelieri, corre tutto intorno alla coperta.
Battigia: porzione del litorale situata fra lo zero delle carte e il livello più alto della marea.
Beaufort, Sir Francis: ammiraglio della marina inglese (1774 – 1857) che ideò la scala per la misurazione del vento e lo stato del mare che prese il suo nome.
Beccheggio: movimento di oscillazione longitudinale di un’imbarcazione in cui la prua si abbassa nel cavo dell’onda e successivamente si solleva.
Bigotta: carrucola che, impiombata all’estremità di una manovra dormiente, serve a tenerla rigida e tesa.
Boccaporto: apertura rettangolare situata in coperta che serve per la discesa dell’equipaggio, o delle vele, all’interno della barca.
Bolina: andatura controvento di una barca a vela, cioè avanzamento con il minimo angolo possibile tra la rotta della barca e il vento.
Boma: asta orizzontale fissata a 90° rispetto all’albero che serve per fissare il lato inferiore della randa.
Bompresso: albero quasi orizzontale fissato all’estrema prua della barca. Al bompresso si fissano (si murano) gli attacchi inferiori del fiocco.
Bordo: parte o lato di un percorso. Tirare un bordo: fare una parte di percorso in direzione diversa.
Bordeggiare: navigare a zig zag cambiando la direzione della rotta per risalire il vento.
Brandeggio: movimento laterale della barca sulla propria catena quando è alla ruota.
Bugliolo: secchio di metallo, plastica o legno utilizzato per i vari servizi di bordo.
Candeliere: asta metallica fissata lungo il bordo dello scafo per sorreggere un cavo che corre intorno alla barca.
Cappa: andatura che si prende con il cattivo tempo per rallentare la velocità senza lasciare la barca in balia del mare.
Cavo: qualsiasi cordame di bordo.
Cazzare: tirare una scotta o una drizza.
Cima: nome generico per indicare un cavo.
Collo: giro di un cavo intorno ad una caviglia, (o bitta, o galloccia, o verricello). Fare uno o più colli significa fare uno o più giri di cavo.
Contamiglia, log: strumento che indica il numero delle miglia percorse.
Corda: la sola corda esistente a bordo è quella che pende dal battante dal batacchio della campana, tutte le altre diconsi cime o drizze.
Cordame: espressione che indica collettivamente i cavi di bordo o più cavi genericamente.
Crocette: aste di metallo o di legno che angolano le sartie e riducono lo sforzo dell’albero.
Cutter: veliero con un solo albero attrezzato con una randa e due fiocchi. E’ invece uno sloop se ha una sola randa e un solo fiocco.
Draglia: cavetto d’acciaio teso tra i candelieri per sostenere chi traffica in coperta.
Drizza: manovra usata per alzare una vela (drizza del fiocco, della randa, dello spinnaker, eccetera), o una bandiera. Può essere un cavo in tessile o in acciaio.
Equipaggio: tutti coloro che a bordo partecipano attivamente alle manovre durante la navigazione.
Falchetta: l’orlo superiore delle imbarcazioni con delle aperture che permettano all’acqua che invade la coperta di fuoriuscire con facilità.
Fanale di fonda: luce fissa visibile a 360° in testa all’albero di maestra o comunque al punto più cospicuo di un natante, per individuare lo stesso all’ancoraggio di notte o in casi di scarsa visibilità.
Filare: lasciare scorrere un cavo o una catena senza mollare del tutto una presa.
Flybridge: il ponte superiore con timoneria di cui sono dotati alcuni motoscafi.
Fonda:punto nel quale una barca affonda l’ancora o prende una boa o un gavitello rimanendo alla ruota.
Galleggiamento, linea di: è la linea che separa l’opera viva dall’opera morta in acqua calma.
Galloccia: accessorio di legno, metallo o plastica fissato in coperta e nei punti dove è necessario dar volta a una cima.
Ganza, o più propriamente Garza: doppio anello di corda in cima a un canapo che tiene e non strozza.
Gassa d’amante: è un nodo che si esegue quando serve un occhio o anello non scorrevole; per esempio un cavo d’ormeggio, di tonneggio o di rimorchio.
Gavone: ripostiglio per stivare materiali e oggetti di bordo.
Giardinetto: la parte dello scafo che si arrotonda per formare la poppa. Il suo nome deriva dall’antica usanza di sistemare a poppa dei galeoni piccole verande con fiori e erbe odorose.
Governare: timonare, condurre una imbarcazione mantenendo la rotta indicata.
Guidone: bandiera a triangolo isoscele inferita alla drizza per il lato minore. Generalmente si usa come insegna o distintivo (circolo nautico, yacht club o società sportiva).
Impiombatura: operazione che consiste nell’unire due cavi in maniera molto solida.
Incattivare, incattivarsi: parlando di una manovra, di un cavo, di una catena o di una cima, si intende l’impigliarsi accidentale in un corpo estraneo che ostacoli la manovra stessa.
Inferire: assicurare, fissare una vela a un albero, un pennone o a una manovra fissa.
Intugliare: unire due cavi, uno in prolungamento dell’altro, con qualsiasi tipo di nodo, ad esempio con due gasse d’amante.
Lascare: lasciare, mollare, un cavo.
Luci di via: fanali obbligatori nella navigazione notturna.
Ketch: imbarcazione a vela a due alberi. Il minore, l’albero di mezzana è poppiero ed è situato a pruavia del timone.
Maestra: detto di albero quello più vicino alla sezione più grande della barca e il maggiore per barche con più alberi. La vela inferita sullo stesso.
Meteomar: servizio di informazioni metereologiche locali e nazionali trasmesso in radiofonia a ore prestabilite.
Mezzana: detto di albero è quello minore in una barca a due o tre alberi; detto di vela è quella inferita su tale albero.
Miglio marino: unità di misura internazionale adottata in mare e corrispondente a 1852 metri.
Mostravento, segnavento: banderuola girevole in testa d’albero che indica la direzione del vento. Un mostravento può essere anche costituito da un filo di lana o nastro di tessuto leggerissimo legato alle sartie o a un’asta.
Mura: il lato di un veliero esposto all’azione del vento.
Murata: la parte interna del bordo di una barca cominciando dalla linea di galleggiamento. I grandi navigli da combatimento per difendersi dai colpi delle bombarde nemiche si corazzavano dal di dentro fino al parapetto con mattoni e calcina.
Natante: piccola imbarcazione da diporto esente da immatricolazione. Il tender può essere un natante purché il suo motore se fuoribordo benzina a due tempi non superi la potenza di 40,8 cavalli e 750 centimetri cubi.
Nodo: unità di misura della velocità in mare che corrisponde a un miglio nautico all’ora, ossia 1852 metri. Unione di uno o più cavi per legature o impieghi di bordo.
Opera viva: la parte immersa dello scafo.
Opera morta: la parte non immersa dello scafo.
Orzare: venire al vento, cioè portare la prua verso la direzione dalla quale spira il vento.
Osteriggio: lucernaio che si apre sulla coperta di un’imbarcazione.
Pagliolo, pagliolato: tavolato che ricopre la sentina.
Panfilo: imbarcazione da diporto a vela o a motore. Corrispondente in italiano di yacht.
Passavanti: parti della coperta ai lati della tuga e del pozzetto che si percorrono da poppa a prua.
Paterazzo: dicesi di norma dello strallo di poppa, ossia cavo d’acciaio dalla testa d’albero alla poppa.
Piede: misura di lunghezza pari a 30,48 centimetri.
Poggiare: allontanare la prua dalla direzione da cui spira il vento.
Polena: la figura posta al polo anteriore della nave, in mezzo alla prua. Voce derivata dall’italiano polo.
Prodiero: oggetto posto a prua; ad esempio albero prodiero, cabina prodiera.
Pulpito: sostegno rigido del parapetto di una imbarcazione, situato a poppa e a prua.
Punto cospicuo: qualsiasi oggetto fisso ben visibile sulla costa, che serva da riferimento al navigante.
Quadrante: uno dei quattro settori di 90° in cui è divisa la rosa della bussola.
Quadrato: il locale principale posto al centro dell’imbarcazione.
Randa: la vela principale generalmente fissata all’albero e al boma.
Randa aurica: vela di taglio trapezoidale inferita su un picco.
Rindondare o rifiutare: si dice del vento che gira in senso favorevole all’andatura.
Rinfrescare: si dice del vento quando aumenta di intensità.
Risalire il vento, rimontare il vento: andare di bolina, per avvicinarsi al punto voluto nella direzione dalla quale spira il vento.
Riva, a: dicesi di tutto ciò che a bordo si trova in alto: bandiere, vele eccetera. Deriva dallo spagnolo arriba, cioè in alto.
Rollio: movimento di oscillazione trasversale della barca.
Ruota, del timone: con un mozzo, un cerchio e raggi. Si dice anche alla ruota di una barca che è ormeggiata in modo da girare intorno all’ancora a secondo della direzione del vento, del mare o della corrente.
Sagola: cavetto sottile per vari usi di bordo.
Sartia: cavo di acciaio che assicura trasversalmente l’albero alle fiancate della barca. Sartie volanti: cavi di acciaio che vanno dalle crocette a poppa, hanno funzione di irrigidimento dell’albero e, contrariamente alle altre, devono essere mollate o cazate durante le manovre.
Sbandamento: inclinazione laterale della barca assunta a causa di un agente esterno (moto ondoso, soprattutto vento), ma anche per non appropriata disposizione dei pesi a bordo.
Scarrocciare: spostamento laterale di uno scafo in navigazione per effetto del vento e del moto ondoso. Se causato da una corrente si chiama deriva.
Scarseggiare, dare scarso o rifiutare: si dice del vento quando gira in senso sfavorevole all’andatura della barca.
Schooner: termine inglese per indicare goletta. Imbarcazione a due alberi in cui l’albero di maestra è a poppa.
Scotta: cavo in tessile che serve per regolare le vele.
Segno, a: si dice di una barca quando le sue manovre sono regolate bene.
Sentina: lo spazio interno più basso dell’interno di un scafo.
Slamare: togliere l’amo dalla bocca di un pesce.
Sloop: barca a vela con un solo albero e, oltre alla randa, un solo fiocco.
Sopravvento: lato della imbarcazione sottoposta al vento. Il contrario è sottovento.
Specchio di poppa: il lato posteriore dell’imbarcazione.
Spedare: liberare volontariamente l’ancora virando sulla catena.
Spilorcia: specie di corda stramba, fatta di pelo, per economia.
Steso, disteso: si dice del vento forza 5 della scala Beaufort.
Stipetto: armadietto per lo stivaggio degli effetti personali dell’equipaggio e di piccoli accessori di bordo.
Strallo: cavo in acciaio che sostiene l’albero in senso longitudinale. Quello di poppa è il paterazzo. Strallo volante: si dice di uno strallo posto più a poppa dello strallo di prua, che viene utilizzato solo in determinate situazioni e in posizione di riposo viene fissato ai piedi dell’albero.
Stramba: corda marinaresca fatta altrimenti che non di canape.
Tambuccio: apertura di accesso al sottocoperta rivolto sempre a poppavia.
Tela: l’insieme delle vele di una imbarcazione.
Tutta la tela a riva: cioè con la massima velatura.
Tenersi al vento: mantenersi sopravvento rispetto alla meta stabilita. Non poggiare.
Tendalino: così si chiama sulle barche da diporto quel telone disposto a tettoia sopra la coperta per riparare l’equipaggio dall’eccesso di sole o dalla pioggia.
Tientibene: sono così chiamati tutti i profili, le maniglie, le draglie, le cimette, sopra e sottocoperta allo scopo di fornire appiglio all’equipaggio.
Tonneggiare, tonneggio: lo spostamento che effettua una barca da un punto all’altro dell’ormeggio mediante un cavo su una bitta a terra o su una boa.
Trinchetta: la vela di trinchetto. Si dice anche della vela inferita su uno stralletto posto più a poppa dello strallo di prua.
Trinchetto, di: detto dell’albero prodiero di una imbarcazione a vela a due o tre alberi.
Tuga: sovrastruttura della coperta per fornire l’altezza in cabina.
Virare: mutare la direzione. Di barca a vela dicesi per cambiare mure con il vento in prua.
Volta, dare: legare un cavo o una catena ad una bitta, a una caviglia o a qualsiasi altro oggetto.
Yawl: imbarcazione a vela a due alberi. Il minore, l’albero di mezzana, è poppiero, ma, a differenza del ketch, è situato a poppavia del timone.